Il consumo di alcol in Europa

febbraio 2018

Nel nostro paese è sempre aperta la discussione sull’uso e l’abuso di alcol, soprattutto fra i più giovani. Le campagne di sensibilizzazione aumentano ogni giorno e le pene per chi si mette al volante dopo aver assunto alcol diventano sempre più severe. Ma quanto conosciamo il fenomeno? Un confronto con gli altri paesi europei potrebbe tornare utile e riervare alcune sorprese. Lasciamo da parte elenchi e tabelle, in questo post vi propongo la lettura del problema tramite una comoda e immediata carta tematica.

Mappa di Daniele Dapiaggi


DATI OMS
La composizione grafica è stata fatta partendo dall’ultimo studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), fatto nel 2010 e che analizza il consumo di alcol nei vari paesi del mondo (che potete consultare qui). Già da un primo rapido sguardo si nota un altissimo consumo nei paesi dell’est Europa, nei quali l’alcol comporta in alcune aree gravi problemi sociali (come nelle periferie delle grandi città); da un’analisi più approfondita emerge che in questi paesi la metà o più dell’alcol consumato proviene da superalcolici, mentre un peso maggiore ce l’hanno vino e birra (i tre gruppi di bevande prese in considerazione del rapporto). Più limitato appare nell’Europa settentrionale e occidentale, dove solo il Portogallo fa registrare una quantità di 12,9 litri pro capite. L’unica macchia verde è la Turchia, dove la cultura islamica (il 98,6% della popolazione è musulmana), vietando l’assunzione di bevande alcoliche, abbassa drasticamente la media nazionale, che si attesta a 2 litri pro capite.

In questo panorama gli italiani guardano i loro vicini più “spugne”, con un consumo medio pro capite di 6,7 litri all’anno. Di una certa importanza sono le tendenze al consumo, indicate sulla cartina da frecce e stimate dall’OMS confrontando le medie annue dei trienni 2003-2005 e 2008-2010. Mentre nei paesi “a minor consumo” il trend è stabile o al ribasso (uniche eccezioni Islanda e Malta), i paesi dell’est non danno segni di diminuzione, eccezion fatta per l’Ungheria, propendendo in alcuni casi ad aumentare.